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IL RACHIDE CERVICALE E LE PATOLOGIE DELL’ERA MODERNA

Aspetti anatomici e funzionali del rachide cervicale

Posizionato fra le testa e la prima vertebra toracica, il rachide cervicale è un vero e proprio capolavoro di bioingegneria. Dal punto di vista anatomo-funzionale possiamo suddividerlo in tre complessi articolari, a seconda delle diverse caratteristiche dei segmenti ossei e dell’orientamento delle superfici articolari, che ne determinano un assetto lordotico di 30-35° sul piano sagittale, e ne evidenziano differenze funzionali rilevanti:

  • Articolazione atlo-occipitale
  • Complesso articolare atlo-assiale
  • Articolazioni apofisarie intracervicali (C2-C7)

Il primo tratto è costituito dall’articolazione formata dall’osso occipitale del cranio e dalle congruenti superfici articolari dell’atlante. Questa congruenza fornisce una grandissima stabilità articolare.

L’articolazione atlo-occipitale, con la rotazione assiale praticamente impossibile, permette fondamentalmente due gradi di movimento:

-Flessione/estensione sul piano sagittale

-Flessione sul piano frontale (limitatissima)

Il complesso articolare atlo-assiale, con la flessione laterale praticamente assente, permette essenzialmente due gradi di movimento:

-Rotazione assiale (il 50% della rotazione assiale della regione craniocervicale è merito del complesso articolare atlo-assiale)

-Flessione/estensione sul piano sagittale

Le articolazioni apofisarie intracervicali (C2-C7) presentano superfici articolari inclinate a 45°, una via di mezzo fra i piani frontale ed orizzontale, e permettono dunque i seguenti movimenti:

-Flessione/estensione sul piano sagittale

-Flessione laterale sul piano frontale

-Rotazione assiale

L’ampiezza completa del movimento di flesso/estensione sul piano sagittale è di 130°

Il movimento di estensione un’ampiezza massima di 80° mentre la flessione massima si attesta su un arco di movimento di 45-50°.

L’ampiezza del movimento di flessione laterale sul piano frontale è di circa 40°, 35 dei quali a carico del tratto C2-C7 e 5° dall’articolazione atlo-occipitale.

Il range completo di rotazione assiale è 65-75° (80°); se a questo aggiungiamo che il piano di movimento degli occhi è di circa 160-170°, avremo un campo visivo totale 330° senza movimento aggiuntivo del tronco.

Come per gli altri tratti del rachide, i movimenti del tratto cervicale della colonna vertebrale sono fondamentali per la vita quotidiana ma, rispetto al tratto toracico e lombare, hanno un’ampiezza ragguardevole, soprattutto per ciò che concerne il movimento di rotazione assiale ed il movimento di flessione/estensione sul piano sagittale.

Una così grande libertà di movimento si associa tuttavia ad una certo grado di instabilità e di suscettibilità agli infortuni. Se consideriamo inoltre la presenza nel collo di tantissime strutture fondamentali, come canali linfatici e vasi sanguigni di un certo calibro e rilevanza, radici e plessi nervosi e strutture ghiandolari, ci rendiamo conto della delicatezza dell’intera struttura di supporto della testa.

Le pur forti fasce connettivali e legamentose ed i muscoli intrinseci ed estrinseci non riescono sovente a contrastare l’azione di forze esterne sempre più traumatizzanti. Molti stress meccanici potenzialmente rischiosi per l’integrità del rachide cervicale sono derivanti non solo da pratiche sportive come il pugilato, automobilismo etc, ma anche e soprattutto, dai cattivi atteggiamenti posturali che la vita quotidiana attuale spesso ci impone; trascorrere ore ed ore seduti in auto o seduti dietro alla scrivania in ufficio, raggiungere livelli di stress ragguardevoli che alterano la normale meccanica respiratoria, passare diverse ore al giorno con lo sguardo fisso sullo smartphone o tablet che sia, sono tutte situazioni che riguardano milioni e milioni di persone in tutto il mondo e non fanno altro che, con l’andare del tempo, cronicizzare paramorfismi posturali difficili da correggere, che a loro volta provocano disfunzioni  neurologiche, metaboliche e strutturali e rendono la vita di coloro che ne soffrono un continuo ricorrere a farmaci, a trattamenti fisioterapici ed osteopatici e, nella peggiore delle ipotesi, ad interventi chirurgici.

Come la tecnologia e le comodità dell’era moderna ci stanno rovinando la postura.

È innegabile che la vita moderna stia alterando le fisiologiche funzionalità della macchina umana, soprattutto per ciò che concerne la sfera metabolica ed osteomuscolare. Oltre a muoverci di meno e ad alimentarci in maniera sovrabbondante e sbagliata, ogni giorno, per svariate ore, assumiamo posizioni ed atteggiamenti che alterano pesantemente i delicati equilibri meccanici alla base della normale funzionalità delle concatenazioni articolari e muscolari, finendo per convivere con dolori e quadri disfunzionali più o meno gravi.

Una delle situazione paramorfiche del rachide cervicale più frequenti che i Trainer si trovano a gestire, è la protrazione; rispetto al corretto assetto fra cranio, rachide cervicale e tratto toracico della colonna la protrazione è la traslazione anteriore della testa, che può raggiungere i 6,23 cm di ampiezza sul piano sagittale. La protrazione è il contrario esatto della retrazione, condizione nota come traslazione posteriore del cranio

Le cause principali della protrazione sono da ricercare nelle cattive abitudini posturali quotidiane che, condizionando direttamente il tratto cervicale della colonna o agendo indirettamente attraverso scompensi del corretto assetto posturale del rachide lombosacrale, provocano l’instaurarsi del paramorfismo che, a lungo andare, causa una serie di problematiche nelle sfere neuromotoria, neurosensitiva e respiratoria e sfocia in quadri algici di una certa gravità.

Una delle cause dirette è l’utilizzo dello smartphone.

Più sono ampie la flessione anteriore e la protrazione della testa, più il peso della stessa incide sullo snodo di passaggio C7-T1, con conseguenze facilmente immaginabili.

Una delle cause indirette è la posizione alla quale sono costretti coloro che lavorano in ufficio o percorrono tanti chilometri in auto.

La seduta protratta per tante ore al giorno, giorno dopo giorno, associata alla posizione della tastiera e dello schermo del pc, provoca un tilp pelvico posteriore, con flessione lombare ed annullamento della fisiologica lordosi, con conseguente ipercifosi dorsale e protrazione della testa.

Sia l’utilizzo dello smartphone che la posizione “da ufficio” provocano conseguenze posturali di una certa rilevanza:

-retrazione dei muscoli ischio crurali;

-alterazione delle funzionalità dei legamenti sacro tuberosi;

-allungamento e debolezza dei muscoli intrinseci del rachide lombare e toracico;

-dolore zona lombare;

-possibili protrusioni o ernie discali;

-possibili radicolopatie a carico delle radici dei nervi lombari;

-contratture della muscolatura toraco-cervicale;

-alterazione della meccanica respiratoria;

-perdita della funzionalità del diaframma toraco-addominale;

-perdita della funzionalità dell’articolazione scapolo-toracica;

-alterazione della funzionalità dell’articolazione scapolo-omerale;

-possibili problematiche a carico delle strutture subacromiali;

-problematiche a carico del plesso brachiale;

-ipertono della muscolatura anterolaterale del collo;

-possibili protrusioni o ernie discali del rachide cervicale;

-possibili radicolopatie a carico del plesso brachiale;

-perdita di forza sulla muscolatura degli arti superiori;

-alterazione della funzionalità delle fasce connettivali della catena posteriore;

-scarsa o nulla consapevolezza motoria generale e soprattutto a carico della zona toraco-cervicale.

È evidente che problematiche del genere hanno bisogno di un trattamento globale e completo secondo una rigorosa logica scientifica, ma risulta fondamentale, per la buona riuscita del programma di rieducazione posturale, associare una educazione motoria quotidiana.

Intervento del Personal Trainer Laureato in Scienze Motorie, specialista in Rieducazione Funzionale del Rachide.

Il compito del Trainer Laureato in Scienze Motorie, qualificato in Rieducazione Funzionale del Rachide sarà effettuare il miglior intervento rieducativo personalizzato possibile, ma dovrà anche fornire suggerimenti al proprio allievo su come contrastare efficacemente gli effetti nocivi delle posture scorrette a cui è costretto ogni giorno. Solo in questo modo, ovvero con la cooperazione fra Dottore in Scienze Motorie ed il proprio allievo, si potrà ottenere un risultato rieducativo efficace e duraturo nel tempo.

Come amo ripetere spesso ai miei allievi, il trattamento posturale è assolutamente assimilabile al dimagrimento; il dimagrimento efficace e duraturo si ottiene con l’associazione fra attività fisica personalizzata ed una ottima educazione alimentare da rispettare ogni giorno, non solo con le 2-3 sedute di allenamento a settimana. La postura corretta, a sua volta, non si recupera soltanto con 2-3 sedute di Rieducazione Funzionale a settimana; sulla postura, purtroppo, incidono di più 10 ore al giorno seduti in modo scorretto davanti ad un pc rispetto a 3 ore a settimana di Rieducazione Posturale.

Compito del Personal Trainer è dunque fornire ai propri allievi suggerimenti utili, semplici ed efficaci, su come conquistare una buona educazione motoria e controllo posturale nel contesto delle attività quotidiane, anche e soprattutto al di fuori degli appuntamenti in palestra, secondo un RIGOROSO APPROCCIO SCIENTIFICO.

Esercizi molto efficaci, che trattano contemporaneamente più aspetti nocivi derivanti dallo stesso paramorfismo, possono essere effettuati in palestra così come a casa o stando comodamente seduti alla propria scrivania in ufficio, come quello mostrato nell’immagine seguente.

Un esercizio che in se racchiude tutto il razionale scientifico e la logica funzionale utili a contrastare gli effetti della protrazione della testa. Questo tipo di esercizio, all’apparenza semplice ed intuitivo ma in realtà molto complesso per ciò che riguarda la coordinazione fra i movimenti dei vari segmenti corporei e gli atti respiratori profondi, deve essere effettuato in palestra sotto la nostra guida ma, una volta che il nostro allievo avrà acquisito le giuste competenze specifiche, potrà effettuarlo in autonomia stando a casa o in ufficio.

Alla base di tutto c’è la Valutazione Posturale Funzionale, che il Personal Trainer Laureato in Scienze Motorie effettuerà prima di iniziare il programma di Rieducazione Funzionale, grazie alla quale personalizzerà il programma di Rieducazione basandosi sulle reali esigenze del proprio allievo.

Altri esercizi possono riguardare il rinforzo e la coscientizzazione della catena cinetica posteriore, in totale scarico della colonna in toto, con coinvolgimento attivo della parete addominale. Anche in casi simili, la sequenza motoria complessa presuppone una certa capacità di coordinazione fra i vari segmenti corporei, nelle consequenzialità di attivazione e rilassamento insieme agli atti respiratori profondi e completi.

Come evidenzia la foto a fianco, non servono particolari supporti tecnici o macchinari, dunque anche questa classe di esercizi sono riproducibili a casa propria, a patto di aver acquisito una totale consapevolezza del gesto ed un discreto controllo corporeo.

Lo stretching può essere effettuato a caso o secondo logica scientifica e funzionale; a me personalmente piace considerare gli esercizi di allungamento parte integrante del programma di Rieducazione Funzionale, e, per far si che risultino efficaci, devono avere un senso assolutamente scientifico ed essere pensati e strutturati secondo una rigorosa pianificazione logica e funzionale.

Anche nel caso mostrato a fianco non servono macchinari costosi o spazi particolari; sarà sufficiente da parte del Personal Trainer trasferire al proprio allievo la logica del movimento ed il controllo totale e  segmentale, così che esso stesso potrà effettuarlo a casa in completa autonomia, accelerando così i tempi per un recupero funzionale completo e soddisfacente.

È dunque di innegabile importanza il ruolo che gioca il Personal Trainer Laureato in Scienze Motorie, specializzato in Rieducazione Funzionale, nel contrastare gli effetti nocivi delle cattive abitudini posturali che il mondo moderno ci impone e nel recupero di una buona qualità della vita dei propri allievi.