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LE PATOLOGIE PIÙ COMUNI DEL GINOCCHIO DA TRATTARE IN PALESTRA

IL RUOLO DEL PERSONAL TRAINER NEL PERCORSO RIEDUCATIVO

Per la sua conformazione particolare, per il tratto anatomico nel quale è situato, per le forze di carico e di taglio a cui è sottoposto durante la normale vita quotidiana così come durante le più disparate attività sportive, il ginocchio vince sicuramente il premio di “articolazione più maltrattata dell’intero sistema articolare umano”!

Composta dal rapporto funzionale di tre capi ossei (femore, tibia, patella) e situata nel passaggio fra coscia e gamba, a mio avviso rappresenta un vero capolavoro di “ingegneria biomeccanica”, che ci permette di deambulare, correre, saltare e di espletare al meglio tutte le normali attività di una vita sana. Tanto questa articolazione si dimostra perfetta dal punto di vista funzionale, altrettanto alta è la sua complessità, al pari della sua fragilità; paramorfismi e dimorfismi degli arti inferiori, indici schelici distanti dalla norma, sovrappeso ed obesità, età, postura alterata, vita sedentaria, movimenti e posizioni non corrette a cui sono costrette molte persone per lavoro (idraulici, piastrellisti etc..), movimenti ed esercizi ben lontani dalla perfezione esecutiva o associati ad una particolare attività sportiva (l’affondo nella scherma, lo swing nel golf, cambi di direzione nel calcio/calcetto, salti ed atterraggi nella pallavolo etc..) fanno si che il ginocchio possa subire lesioni di vario genere e gravità.

LE PIÙ FREQUENTI PATOLOGIE DEL GINOCCHIO

Quante volte capita, durante il colloquio conoscitivo con un nuovo cliente, che lo stesso ci parli di dolori o di patologie specifiche a carico del ginocchio? A me personalmente succede spessissimo! Le cause? Le più disparate: paramorfismi, condropatie, meniscopatie, compensi posturali, artrocinematica alterata, ipotono muscolare, lassità legamentosa, stiramenti, sedentarietà, sovrappeso, traumi, etc etc…

Come orientarsi fra le più disparate problematiche del ginocchio per programmare ed eseguire un programma di training adeguato, che non peggiori la situazione e che possa invece diventare un coadiuvante fondamentale nel processo di rieducazione funzionale? Quale il ruolo del Laureato in Scienze Motorie in un contesto così delicato e particolare? Andiamo con ordine.

Il ginocchio presenta alcune patologie molto comuni, quali:

  • stiramenti e lesioni legamentose
  • lesioni a carico dei menischi
  • patologie delle superfici di scorrimento cartilaginee, come la condropatia femoro-rotulea

Stiramenti e lesioni legamentose possono riguardare singole strutture legamentose o, a seguito di traumi di una certa gravità, più legamenti insieme. I legamenti più colpiti sono il Collaterale Mediale e Laterale ed il Crociato Anteriore; meno frequentemente si assiste a lesioni a carico del Crociato Posteriore. A seguito di uno stiramento più o meno grave, la stabilità del ginocchio risentirà in misura relativa a seconda dell’intensità della lesione, della tenuta offerta dagli altri legamenti e dalla competenza neuromuscolare dei muscoli agenti sul ginocchio. In casi del genere non risulta necessario l’intervento chirurgico, ma un periodo di trattamento fisioterapico ed una rieducazione funzionale in palestra.

Al contrario, una lesione vera e propria di una o più strutture legamentose, spesso associata a lesioni a carico dei menischi, impone un trattamento chirurgico nella quasi totalità dei casi, a cui seguirà un periodo più o meno lungo di riabilitazione fisioterapica, per terminare con un accurato percorso di rieducazione funzionale in palestra.

Le lesioni meniscali possono essere suddivise in degenerative e traumatiche;

le degenerative sono spesso causate da:

  • eccessive forze compressive protratte per un lungo periodo, come nel caso del sovrappeso e dell’obesità;
  • eccessive forze compressive causate da una particolare attività sportiva (es. sollevamento pesi);
  • alterate forze compressive in presenza di un errato assetto femoro-tibiale (varo/valgo);

le traumatiche invece sono spesso causate da eventi discorsivi che, in base alla loro intensità, possono danneggiare lievemente le strutture meniscali fino ad arrivare alla lesione completa dei menischi con interessamento/lesioni dei comparti capsulari e legamentosi.

La condropatia femoro-rotulea è un quadro patologico a carico delle cartilagini delle superfici di scorrimento femoro-patellari.

La causa principale un’alterata artrocinematica del ginocchio, a sua volta originata da:

  • atteggiamenti paramorfici dell’articolazione
  • assetto posturale distante dalla norma
  • tensioni muscolari in disequilibrio fra i vari comparti motori dell’arto inferiore
  • legamenti patellari (legamenti alari) con lunghezza o tensione diversa fra un lato e l’altro
  • attività sportive e/o lavorative che impongono posizioni forzate ed innaturali al ginocchio, soprattutto flessioni esagerate e con sovraccarico

IL RUOLO DEL PT LAUREATO IN SCIENZE MOTORIE E SPECIALIZZATO IN RIEDUCAZIONE FUNZIONALE NEL PERCORSO RIEDUCATIVO DEL GINOCCHIO

Nel trattamento conservativo e post operatorio delle patologie riguardanti il ginocchio, così come della spalla e del rachide, è mia ferma convinzione che, per ottenere un pieno e duraturo recupero funzionale, giochi un ruolo fondamentale l’intervento del Laureato in Scienze Motorie con specializzazioni in Recupero Funzionale. Pensiero folle? Fino a qualche tempo fa forse si; della serie: un istruttore di palestra che “dice la sua” su articolazioni traumatizzate, in collaborazione con i fisioterapisti ed i vari luminari dell’ortopedia? Ma stiamo scherzando?!? Oggi assolutamente si! Ma andiamo con ordine e vediamo come si deve instaurare un circolo virtuoso a tutto vantaggio del paziente/allievo e della sua ritrovata alta qualità di vita.

Del primo gradino del percorso riabilitativo/rieducativo si occupa generalmente l’Ortopedico; è lui infatti che, a seguito di un trauma improvviso, ha i mezzi e le competenze per fronteggiare la situazione. Il consulto specialistico, con annessi esami strumentali, può sfociare, a seconda dei casi, in:

  • intervento chirurgico
  • trattamento fisioterapico senza intervento
  • semplice trattamento farmacologico

Dopo l’intervento chirurgico entra in gioco il Fisioterapista, il quale mette in campo la sua preparazione e le sue competenze specifiche per il recupero dei movimenti secondo tutto il range of motion dell’articolazione operata e per iniziare a ricostituire quelle che sono le capacità neuromuscolari di fondamentale importanza per intraprendere la fase successiva, ovvero la rieducazione funzionale con il Laureato in Scienze Motorie. Quest’ultimo, che precedentemente avrà provveduto a formarsi accuratamente nell’ambito specifico della rieducazione funzionale, si occuperà di ricreare tutti i pattern neuromotori e la succitata competenza neuromotoria attraverso esercizi specifici, creando una solida base per il successivo periodo di rinforzo muscolare specifico proprio della fase di riatletizzazione. Mi sembra un percorso facile, no? In realtà proprio semplice non è, in quanto devono sussistere determinati requisiti fondamentali quali:

  • competenze al top di tutte le figure professionali interessate  
  • perfezione assoluta degli interventi terapeutici/riabilitativi/rieducativi dei vari professionisti
  • spirito collaborativo costruttivo fra le figure interessate
  • mai e poi mai confusione dei ruoli e delle competenze

Quest’ultimo punto è importantissimo; un Ortopedico non dovrebbe mai consigliare una determinata attività motoria, al pari del PT Scienze Motorie che non dovrebbe mai permettersi di stilare una diagnosi o, peggio ancora, consigliare un piano terapeutico!

Il circolo virtuoso si genera quando ognuna delle professionalità in campo offre il massimo livello di qualità e competenza, senza confusione di ruoli, in un perfetto spirito collaborativo.

Il paziente ringrazia!

AUTORE: RAFFAELE BLASI